Tutte le informazioni sull'ametista: significato, caratteristiche e qualche curiosità su una delle varietà di quarzo più amate e utilizzate in assoluto.
L'ametista è una varietà
violacea di quarzo, il cui nome deriva dal greco antico “
amethystos”, ossia “
non ebbro”, rimandando al mito a cui è legata questa gemma.
Si tratta senza dubbio di una delle pietre preziose più usate per la creazione di gioielli, sigilli e intagli.
Nel mondo, i
giacimenti principali di questo minerale si trovano in Brasile, Uruguay, Bolivia, India, Russia, Messico, USA e Madagascar. In Europa, il giacimento più importante è quello, già scoperto in età romana, di Idar-Oberstein, una cittadina nella valle del fiume Nahe (anche in Italia sono state rinvenute piccole formazioni).
Le ametiste più pregiate hanno tonalità che vanno dal medio allo scuro, al trasparente e al viola puro, senza sfumature tendenti al rosso o al blu, anche se lampi di blu o di rosso sono pregiati e altamente ricercati.
Essendo una gemma molto amata da tagliatori e gioiellieri, si possono trovare ametiste tagliate nelle forme più diverse, più di quanto non accada con qualsiasi altra gemma, ma indipendentemente dal taglio, sono le
tonalità di colore e un'
alta brillantezza i criteri per un esemplare di qualità.
SignificatoSimbolo della sobrietà e della protezione dal male, l’ametista era già ambita e apprezzata nel periodo d’oro dell’Impero Romano, entrandone nei costumi e addirittura nel Galateo.
Era buona creanza dell’epoca infatti, nel corso dei banchetti o delle cene eleganti, che il padrone di casa portasse delicatamente sulle labbra un’ametista: era il segnale che autorizzava tutti i commensali ad abbandonarsi ai piaceri del vino, e ne dispensava l’anfitrione, il quale doveva restare lucido per accudire agli ospiti.
Secondo la tradizione popolare accresce il senso di giustizia, l’onestà e l’umiltà di chi la indossa, ne riduce l’istinto egoistico e ne potenzia la capacità di amare.
CuriositàSi narra che il dio Bacco si fosse innamorato perdutamente di una bellissima vergine dal nome Ametista, la quale non lo ricambiava.
Bacco tentò varie volte di approcciare la giovane e ne fu sempre respinto anche se con garbo e dignità.
Un giorno in cui forse Bacco era più che in altre occasioni preda del nettare da lui stesso prodotto, vistosi ancora respinto, andò su tutte le furie e scatenò contro Ametista una belva feroce.
Ametista, terrorizzata, innalzò immediatamente una preghiera a Diana, la quale presa alla sprovvista non trovò altra soluzione per salvare la giovane che pietrificarla.
Rientrando in sé Bacco si rese conto che in questo modo aveva comunque e definitivamente perso il suo amore e, disperato, volle omaggiare Ametista versandole addosso il più prezioso dei suoi vini.
La roccia assorbì avidamente questo nettare divino, fino ad assumere la splendida colorazione che noi conosciamo.